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Differenze tra le versioni di "Lucario (F08)"
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Più di 1000 anni fa, prima dell'invenzione delle [[Poké Ball]], [[Lucario]] serviva [[Sir Aaron]], che a sua volta serviva la [[Regina Rin]], la regina del [[Palazzo di Cameran]]. Lucario ed Aaron erano in grado di percepire l'[[aura]], le invisibili vibrazioni che tutte le cose, specialmente gli esseri viventi, rilasciano. Ciò permetteva loro di "vedere" gli oggetti e gli esseri viventi e di anticipare le mosse altrui anche ad occhi chiusi. Lucario poteva usare l'aura anche come attacco nella forma della [[Forzasfera]], nella quale ammassava una sfera di energia e la lanciava contro l'avversario. Era Aaron ad insegnare a Lucario come rifinire la sua sensibilità all'aura.
Quando il Palazzo di Cameran si trovò nel rischio di trovarsi in mezzo ad una guerra, Aaron, sulla strada per l'[[Albero dell'Inizio]] per cercare di fermare il conflitto, si imbatté in Lucario, che era stato temporaneamente accecato con della sabbia da un gruppo di [[Houndoom]]. Aaron gli disse che non sarebbe mai tornato al castello, volendosi sacrificare per far terminare la guerra, ma Lucario pensò che stava solo abbandonando il regno. Aaron quindi gettò il suo bastone, sigillando Lucario al suo interno. L'
[[File:Lucario ed Ash.png|thumb|220px|Le ultime parole di Lucario ad Ash]]
Anni dopo, nel presente, Lucario viene risvegliato e liberato dal bastone quando questo viene impugnato da [[Ash Ketchum]], che ha un tipo di aura simile a quella di Aaron. Ancora accecato dall'attacco subito anni addietro, Lucario all'inizio scambia Ash per Aaron ma, quando riguadagna il senso della vista, rimane diffidente e duro con gli umani. Ignaro del sacrificio di Aaron, Lucario è ancora arrabbiato con lui, pensando che abbia abbandonato il castello e lui stesso. Si è sempre considerato il servo di Aaron, così non riesce a capire l'amicizia tra Ash e {{AP|Pikachu}}. Tuttavia, un messaggio in un [[Fiore del Tempo]] lasciato da Aaron poco prima di morire spiega la verità a Lucario (ovvero che Aaron lo considerava un amico e non un servo).
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