Differenze tra le versioni di "Ermir"

Ernir era il figlio di [[So e Sue]], deceduto un anno prima degli eventi de ''Il lontano cielo azzurro!'' a causa di una [[Malattie nel mondo dei Pokémon|malattia]]. Incontra {{OBP|Ash Ketchum|F20|Ash}} mentre quest'ultimo sta cercando il suo {{OBP|Pikachu di Ash|F20|Pikachu}} che si è allontanato durante la notte. Ernir lo porta Ash dal {{TRT}}, dove lo osserva mentre libera [[Pikachu]] prima di spedirli in orbita.

Dopo essersi presentati, Ernir dice ad Ash che ha sempre voluto toccare un {{OBP|Pokémon|specie}} ma che non ne ha mai avuto la possibilità. Ash prova a cercarne uno per lui da accarezzare, inclusi un [[Diglett]], un [[Dodrio]] ed un [[Kakuna]]; tuttavia, finisce sempre nei guai. Quando Ash inizia ad avere fame, Ernir lo porta ad uno chalet dove crescono diverse piante di [[Baccarancia]], ma poi scompare misteriosamente. Ash incontra quindi la coppia che vive lì, So e Sue. Dopo averli salutati, Ernir chiede ad Ash di recuperare il suo cappello, che è stato rubato da un [[Mankey]]. Il ragazzo lo rintraccia il Pokémon e riesce a recuperare il berretto scambiandolo {{AP|con il suo|cappello}}, così Ernir lo riporta silenzioso allo chalet.

Una volta arrivati, Ernir scompare nuovamente mentre So e Sue rimangono sorpresi di vedere il cappello in mano ad Ash. Viene quindi rivelato che Ernir era loro figlio e che voleva diventare un [[Allenatore|Allenatore di Pokémon]] e giocava spesso con gli esemplari nella foresta, ma morìè morto di una malattia prima di partire per il suo {{pkmn2|viaggio}}. Ernir amava il cielo, così So iniziòha iniziato a dipingere solo questo nei suoi quadri. Quando Ash dice addio alla coppia per continuare la sua strada, Ernir appare di nuovo di fronte a lui, che lo invita a toccare Pikachu, ma il ragazzo non riesce, dato chepoiché è un {{OBP|spettro|letterale}}. Ash usa la sua [[aura]] per connettersi con Ernir e permettergli di toccare Pikachu, rendendolo veramente felice prima diche svanire,lo apparendospettro svanisca e compaia un'ultima volta per salutare non vistoosservare i suoi genitori.